La tua disciplina non fa parte dell’elenco CONI? No problem. Ci pensiamo noi, basta adeguare lo Statuto.
Ormai è cosa nota, il 2017 è stato un anno burrascoso per lo Sport Italiano, sopratutto a livello dilettantistico. Con la delibera del 14 febbraio 2017 il CONI ha infatti dato una bella scossa al mondo sportivo italiano, stabilendo che ciò che può essere definito come sport in Italia è limitato a 102 attività, suddivise a loro volta in 385 discipline. Un elenco estremamente limitato che ha lasciato fuori attività come lo yoga, il pilates, il krav maga e molte altre ancora.
Ma qual è il senso di questa delibera ed è vero che chi non rientra nell’elenco delle discipline non potrà più beneficiare dei vantaggi concessi alle Associazioni Sportive?
Vediamo cosa comporta veramente questa novità e come difendersi.
Qual è il senso di questa delibera?
Iniziamo col dire che le delibere sono due – la numero 1566 del 20 dicembre 2016 e la numero 1568 del 14 febbraio 2017. Attraverso queste decisioni il CONI ha stilato un elenco delle discipline sportive riconosciute, stabilendo così quali attività potranno usufruire delle agevolazioni fiscali previste per le Associazioni Sportive Dilettantistiche e le Società Sportive Dilettantistiche.
Questo vale in particolare per i celeberrimi compensi sportivi – i famosi 7.500 euro annui, oggi portati a 10.000 – che non sarebbero più utilizzabili da quelle associazioni che praticano attività escluse dall’elenco. Perché? Semplice, se la tua disciplina non è riconosciuta dal CONI non puoi iscrivere la tua associazione al Registro delle Associazioni gestito dallo stesso Comitato Olimpico; se non puoi iscriverti al Registro, non sei una ASD; Ergo, sei tagliato fuori dalla possibilità di dare compensi esentasse a istruttori, atleti, segretari, etc. etc.
Non solo perdendo lo status di ASD, queste associazioni non potranno più usufruire delle agevolazioni della Legge 398/1991 (sponsorizzazioni e attività commerciale), oppure rilasciare ricevute per la detrazione dell’attività sportiva pratica dai minori. Un bel guaio davvero.
C’è sempre una soluzione. Fai controllare gratuitamente il tuo Statutoper capire come inquadrare la tua attività nell’elenco CONI
Quindi se la mia disciplina non è compresa non c’è niente da fare?
Non disperiamo, c’è sempre una soluzione ed è anche giusto che sia così. Proviamo a ragionare. In questi ultimi anni c’è stata una vera e propria esplosione delle discipline sportive. Ogni palestra sembra insegnare e pratica sport diversi, ma siamo sicuri che ci sia davvero tutta questa differenza?
Prendiamo per esempio il Pilates, una disciplina con una storia lunga e ampiamente diffusa eppure esclusa dall’elenco. Siamo sicuri che le associazioni che insegnano Pilates non possano fare nulla? Siamo sicuri che il Pilates non possa rientrare nel più ampio insieme delle ginnastica, sotto la disciplina “attività sportiva ginnastica finalizzata al benessere e al fitness” (disciplina che, guarda caso, rientra nell’elenco)?
No, non siamo sicuri. Anzi propendiamo per la risposta contraria: il Pilates – così come la Zumba, il Crossfit e tante altre discipline – ricade perfettamente nell’elenco delle discipline inserendosi come “attività di ginnastica etc. etc.”, in quanto le discipline indicate non sono altro che metodi di attuazione della disciplina CONI. L’importante è che lo Statuto venga adeguato.
Ma quindi cosa dovrebbe fare un’associazione che ha un dubbio sulla propria disciplina?
Semplice, dovrebbe far controllare gratuitamente il proprio Statuto da noi in modo da capire come intervenire per far sì che le proprie attività ricadano nell’elenco delle discipline riconosciute dal CONI e continuare a usufruire delle agevolazioni riconosciute alle ASD.
NOTA BENE – Anche se la tua disciplina è compresa nell’elenco inviaci comunque il tuo Statuto, una bella revisione periodica al documento più importante della tua associazione non fa mai male