Proroga IVA per ASD e Terzo Settore: le parole del Viceministro Leo

Molte associazioni sportive e enti del terzo settore possono FORSE tirare un sospiro di sollievo (almeno per ora). Durante l’assemblea della Cia-Agricoltori italiani il Viceministro all’Economia Maurizio Leo ha gettato acqua sul fuoco, annunciando una possibile proroga dell’obbligo di passare al regime di esenzione IVA.

Cosa significa questo per le associazioni?

Se le parole del Ministro dovessero trovare attuazione l’obbligo di attivazione della partita IVA sarebbe rinviato a data da destinarsi.

Ricordiamo che l’obbligo sarebbe stato in ogni caso legato all’incasso di corrispettivi specifici, ovvero di quelle quote che le Associazioni incassano in cambio di un bene o di un servizio erogato.  Altri tipi di entrate tipici, come le quote associative, o le donazioni non richiederebbero l’apertura della partita IVA, nemmeno se il viceministro, il governo e la maggioranza cambiassero idea sull’argomento.

Proviamo a fare due esempi per capirci:

  • La tua associazione organizza attività gratuite e incassa solo quote associative, contributi volontari: LA PARTITA IVA NON SAREBBE STATA RICHIESTA DAL 1 GENNAIO
  • La tua associazione organizza corsi per cui è richiesto il versamento di una quota mensile: LA PARTITA IVA SAREBBE STATA OBBLIGATORIA DAL 1 GENNAIO 2025

La dichiarazione di Leo è dunque una buona notizia, sopratutto per le piccole associazioni che avrebbero avuto difficoltà nel gestire l’attivazione della partita IVA, tuttavia le parole del Viceministro aggiungono anche un’ulteriore dose di incertezza. Le associazioni si trovano a dover pianificare il loro futuro senza avere una visione chiara delle regole del gioco. E questo, si sa, non è mai facile.

Cosa fare allora?

Rimanere aggiornati e affidarsi a degli esperti  Rivolgersi a un consulente specializzato per avere una guida sicura e capire cosa aspetta la tua Associazione. Associare.it è al tuo fianco per affrontare questa sfida. 

Fissa subito la tua consulenza personalizzata.