I compensi sportivi dilettantistici sono uno delle colonne portanti dello sport italiano. Da ora in poi dovranno essere tracciati?
Il 1 luglio , come previsto dalla legge di bilancio 2017, entrerà in vigore una norma molto importante: l’obbligo per tutti i datori di lavoro di pagare stipendi e retribuzioni con un metodo tracciabile (assegno, bonifico, mezzo di pagamento elettronico,…)
Questa norma ha ovviamente un risvolto positivo ed è stata pensata per tutelare i lavoratori ed evitare che il compenso pagato sia inferiore a quanto dichiarato dalla busta paga. Ma, come spesso capita, maggiori garanzie possono significare anche maggiori impegni, una cosa di cui i presidenti e rappresentanti di ASD e SRL Dilettantistiche dovranno tenere conto.
La norma riguarda sicuramente anche le ASD e le SSD
Ma siamo sicuri che tutto questo abbia a che fare con le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche? E in che modo?
Facciamola breve: Sì, questa norma ha a che fare anche con le ASD e le SSDrl.
Vediamo come.
Cominciamo con un piccolo passo indietro: cosa sono i compensi sportivi dilettantistici?
I compensi sportivi sono quelle somme che ASD e SSD possono erogare ai propri soci, ai tesserati delle rispettive Federazioni/Enti di affiliazione, nonché a soggetti terzi non professionisti, a titolo di compenso sportivo, rimborso forfettario di spesa, indennità di trasferta e premi per le collaborazioni rese nell’ambito di attività sportive. Queste somme non sono soggette a assicurazione INAIL o a contributi pensionistici.
Anche la tassazione è molto agevolata:
- fino a 10.000 euro annui non si pagano tasse;
- si paga una ritenuta d’imposta del 23% (più addizionali) per la parte eccedente tale limite e fino 30.658,28;
- oltre i 30.658,28 euro annui il 23% diventa ritenuta d’acconto e il contribuente deve pagare le tasse normalmente.
La cosa fondamentale è che l’ultima legge di bilancio ha stabilito che alcune di tali compensi potranno essere considerati alla stregua di contratti di collaborazione (CO. CO. CO.) e pertanto saranno soggette al rilascio della busta paga, oltre che a tutte le comunicazioni del caso. Decidere quali collaborazioni rientrano in questa casistica spetta al CONI il quale, ovviamente, si è preso del tempo per decidere congelando di fatto la situazione – voci di corridoio dicono che il prossimo Consiglio Nazionale, quello del 10 luglio, dovrebbe portare notizie.
Quello che è chiaro è che nel momento in cui si stabilirà che una determinata collaborazione sportiva è soggetta a busta paga, visto quanto sopra indicato – busta paga = obbligo di tracciabilità – anche le Associazioni dovranno adeguarsi e passare a mezzi di pagamento tracciabili.
E nel frattempo? Visto che la situazione è poco chiara e considerato che non abbiamo nulla da nascondere, il suggerimento è quello di passare fin da ora ai pagamenti tracciabili per tutti i compensi forfettari. Questa precauzione vi consentirà di evitare qualsiasi problema in futuro.