5 Consigli su come fare “Pubblicità Regolare” alla tua Associazione

Aggiornato il: 27 apr 2018

Il divieto di farsi pubblicità è più di fatto che di diritto. Ma l’esperienza ci insegna che è meglio rispettarlo

Le associazioni non possano farsi pubblicità. È una frase incisa nella pietra per chi bazzica il mondo no profit, ma è proprio così? E anche se fosse, non esiste un modo per aggirare il problema? In qualche modo dovremo pur raggiungere nuovi soci.

Cominciamo ad affrontare il problema partendo da tre considerazioni fondamentali:

  • La pubblicità non è espressamente vietata, ma è sicuramente malvista in quanto sinonimo di promozione commerciale. È come se, stampando il classico flyer, voi andaste a cercare clienti e questo può essere fatale in fase di accertamento;
  • Come detto la pubblicità esplicita è pericolosa, ma, se pubblicizzare è vietato di fatto, comunicare è, al contrario, un vostro diritto. Quasi certamente “promuovere una particolare disciplina” è tra i vostri scopi statutari – Non lo è!? Forse è il caso che approfittiate del nostro servizio di revisione gratuita dello Statuto – e per promuovere qualcosa dovete per forza parlarne;
  • Basta guardarsi intorno per capire che, se anche l’affermazione iniziale fosse completamente vera, la maggior parte delle associazioni non se preoccupa. Ogni giorno possiamo trovare e leggere volantini promozionali di associazioni e a inizio stagione ci si imbatte spesso in locandine che promuovono corsi di vario genere. Una superficialità che espone le associazioni a inutili rischi;

Quindi, cosa dovreste fare? Come potete raggiungere un pubblico più ampio di persone che ancora non vi conoscono? Ecco, qui sta il punto.

Al di là dei soliti banali consigli – costruire bene il messaggio, parlando dell’associazione e delle sue finalità e attività; inserire il nome dell’associazione completo e la tipologia (APS, ASD, OdV,…); Inserire il logo dell’ente di affiliazione, se l’avete, e la dicitura che l’ingresso è riservato ai soci; etc. etc. – quello che vorrei suggerirvi oggi è di vedere la questione da un diverso punto di vista, quello dell’inbound marketing.

L’inbound marketing è la pubblicazione di contenuti di qualità al fine di attrarre il pubblico esterno verso l’attività della vostra associazione.

Cosa è l’inbound marketing?

L’abbiamo già scritto, il fatto che la pubblicità sia fortemente sconsigliata non significa che non possiate comunicare con l’esterno e far conoscere la vostra disciplina e, di conseguenza, la vostra associazione, producendo contenuti che possano interessare anche a un pubblico esterno.

Ecco, questo è l’inbound marketing: la creazione di contenuti di qualità e originali – meglio specificarlo – che attirano l’attenzione delle persone verso la vostra associazione.

Ok, ma all’atto pratico, come si applica al mondo delle associazioni?

Cominciare è semplicissimo, è sufficiente utilizzare pochi semplici strumenti.

1. Apri un blog

Hai già un sito della tua associazione? Prova ad arricchirlo con un blog. E’ il modo migliore per trasmettere e dimostrare le tue competenze e per promuovere l’attività della tua associazione. Prendiamo ad esempio un’associazione di arti marziali. Spiegando ai tuoi visitatori come è nata la vostra particolare forma di combattimento, oppure presentando una tecnica poco conosciuta, creerai curiosità in chi ancora non la conosce – generiamo consapevolezza e stimoliamo la domanda latente, parlando il linguaggio del marketing – oppure potrai rispondere alle domande di chi conosce la vostra tecnica solo per sentito dire, o perché è appassionato di altre discipline. Un blog è il primo passo instaurare fiducia e creare curiosità attorno a ciò che fa la tua associazione, una cosa sicuramente diversa dal vendere un prodotto.

2. Sfrutta le potenzialità dei Social Media

Facebook, Twitter, Instagram,…. Quasi sicuramente la vostra associazione avrà una pagina Facebook, ma (quasi) altrettanto certamente vi siete sempre limitati a pubblicare qualche foto e le locandine dei corsi e degli eventi. Provate a fare qualche sforzo in più. Avete mai pensato di fare una diretta Facebook di un corso, ad esempio? Oppure alle potenzialità che può avere un gruppo Facebook dedicato alla vostra disciplina? E a creare un hashtag?

Oppure, ancora, non limitarti al solo Facebook. Un canale Youtube con dei video tutorial, ad esempio, può essere uno strumento di comunicazione molto potente. Insomma, datevi da fare.

È inoltre importante capire che i social sono principalmente luoghi di conversazione e condivisione, quindi ricordati di essere presente sulla tua pagina: rispondi ai commenti; ringrazia per le recensioni positive e rispondi cordialmente a quelle negative (che non ci saranno); Cerca di rispondere in giornata ai messaggi.

3. Metti un form di raccolta dati sul tuo sito

D’accordo, diamo per scontato che voi abbiate un sito. Lo facciamo perché siamo sicuri che letto questo articolo correrete ad aprirne uno, quindi siamo perdonati. Comunque ora che avete un sito però, è venuto il momento di sfruttarlo a pieno. State dando informazioni tramite il blog e i canali social, ma come fate a sapere chi è veramente interessato alla vostra associazione? Non potete affidarti solo alla classica pagina contatti, sperando che siano gli altri a chiamarvi o scrivervi: le persone sono pigre! Quello che dovete fare è trovare un modo per raccogliere le manifestazioni d’interesse – tecnicamente, lead – per fare in modo che un utente del vostro sito diventi un contatto e quindi un potenziale socio.

La soluzione ideale è un form, o modulo, se preferite, in cui le persone possano inserire pochi e semplici dati – POCHI E SEMPLICI, meglio ribadire – per essere ricontattate e ricevere maggiori informazioni. Da lì a diventare soci attivi il passo è breve.

Una newsletter è un ottimo mezzo per mantenere vivo il contatto con chi ha dimostrato interesse per la vostra associazione.

4. Attiva una newsletter

D’accordo, avete scritto dei bellissimi articoli; li avete diffusi e discussi con gli utenti di tutti i principali social network; avete suscitato il loro interesse e, dulcis in fundo, avete raccolto un sacco di bellissimi dati. Ma ora che ci fate? Insistete! Se delle persone che fino a poco fa non conoscevano nulla della vostra associazione e della vostra disciplina vi hanno lasciato la loro mail è perché sono interessate a quello che dite e a quello che la vostra associazione fa, quindi potete mandare loro informazioni a scadenze regolari sui corsi che organizzate, oppure sui nuovi contenuti del sito. Battete il ferro finché è caldo, ma non esagerare: una mail ogni 15 giorni è più che sufficiente.

5. Non sottovalutare l’importanza dei media tradizionali

Consiglio che vale sopratutto per le associazioni più piccole che operano esclusivamente a livello locale: usate i giornali. Un buon comunicato stampa in cui parlate del corso che state per attivare, o dell’evento a cui parteciperete, è un perfetto biglietto da visita da presentare al pubblico della vostra città. E’ probabile che a pubblicazione non sia immediata, ma insistendo, senza esagerare, vedrete che alla fine vi pubblicheranno. Due consigli bonus:

  1. siate concisi e inserite le informazioni fondamentali all’inizio;
  2. se vi occupate di sport inviate i comunicati nei giorni lavorativi. Il fine settimana gli sport professionisti cannibalizzano qualsiasi altra notizia.

No Profit Marketing e Comunicazione – Associare.it vi offre un servizio di consulenza e assistenza.

Vi sembrano cose troppo complesse o lunghe da gestire? Non dovete spaventarvi, in fondo si tratta di comunicare la vostra passione, una cosa che probabilmente fate ogni giorno senza rendervene conto magari utilizzando già un account personale sui social, o anche solo parlando al bar con gli amici. Certo, gestire più strumenti insieme può essere dispendioso, soprattutto in termini di tempo, ed elaborare una vera e propria strategia di comunicazione è una cosa non così scontata, ma potete cominciare un passo alla volta e poi integrare.

Ma se non vi accontentate e desiderate strutturare una strategia di comunicazione complessiva, ci siamo noi. Volete raccontarci il vostro caso concreto, o ricevere qualche consiglio? Siete curiosi di sapere quanto può costare una consulenza? SCRIVETECI, siamo a vostra disposizione.